Quando si diventa genitori una delle cose che spaventa di più è la possibilità che il bambino non dorma.
È un timore comprensibile, viste le mille responsabilità che affrontiamo ogni giorno. Tuttavia, è bene mettere in conto sin da subito che i risvegli notturni dei bambini sono assolutamente fisiologici nei primi tre anni di età, senza che ciò significhi doversi necessariamente rassegnare a non dormire affatto.
Infatti, ci sono alcune sane abitudini che possiamo adottare per favorire il sonno dei neonati, garantendo – a loro e a noi – alcune ore di riposo: magari intermittenti, ma certamente rilassanti e di qualità.
Evitiamo l’iper stimolazione: la grande nemica del sonno dei neonati
Le attività che i neonati compiono durante il giorno influiscono molto sulla qualità del loro sonno e sulla loro propensione ad addormentarsi. Spesso le loro giornate sono troppo ricche di stimoli: visivi, sonori, emotivi, in generale sensoriali ed emozionali, che generano una gran quantità di stress che i bambini non sanno gestire.
È molto importante calibrare con attenzione gli stimoli che offriamo durante il giorno, facendo in modo che i bambini non giungano a sera troppo stanchi o sovraeccitati:
- programmiamo le attività giornaliere in modo che vi sia un buon equilibrio tra i momenti di gioco e i momenti di riposo
- lasciamo che abbiano anche spazi di gioco individuale: non rendiamoci protagonisti di ogni attività insieme a loro, perché la nostra presenza è fonte di stimoli emozionali che vanno ad aggiungersi agli stimoli sensoriali del gioco, sovraccaricandoli di impulsi che potrebbe faticare a gestire
Facciamo in modo, dunque, che le giornate siano attive ma rilassate e ci renderemo presto conto di quanto questa buona abitudine influisca positivamente sulla qualità del loro e del nostro sonno.
Non fossilizziamoci troppo sull’orario della nanna: i bambini non sono tutti uguali
I neonati hanno bisogno di dormire molto: le indicazioni pediatriche ci dicono che nel primo mese di vita i bambini dovrebbero dormire tra le 16 e le 18 ore nell’arco della giornata.
Tuttavia, i bambini – proprio come gli adulti – non sono tutti uguali: ci sono bambini che sono portati ad addormentarsi molto presto e bambini che si addormentano lievemente più tardi degli altri, così come alcuni neonati si svegliano più frequentemente di notte mentre altri tendono a dormire più a lungo.
Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che possiamo “abituare” i bambini a dormire necessariamente ad un determinato orario. Perché se loro non riuscissero, per indole, ad addormentarsi troppo presto, questo influirebbe negativamente sulla gestione dell’intera fase di addormentamento, generando nervosismo e frustrazione in bimbi e genitori.
Quindi, senza cadere nell’eccesso opposto tenendo i bambini svegli per ore ed ore, quello che possiamo fare per aiutare davvero un neonato a dormire bene è studiare la sua indole e il suo cronotipo, assecondando la sua tendenza naturale al sonno.
Dormire è un bisogno fisiologico primario, a meno di problemi medici da affrontare col pediatra tutti i bambini sentono l’esigenza di dormire: non è così importante che dormano esattamente alle ore 19.00, dopo il bagnetto e la nanna: non sono soldati.
Magari, per qualcuno di loro è naturale e spontaneo addormentarsi alle ore 20 o financo alle ore 20.30: proviamo a fidarci del loro istinto naturale.
Impostiamo e manteniamo una buona routine del sonno
I bambini sono abitudinari, constatare nel tempo la ripetitività di gesti e abitudini li rassicura e rende più rilassati.
Generalmente si consiglia una routine basata sul bagnetto, sulla pappa e su qualche coccola a luce bassa, magari con una ninna nanna sussurrata mentre li coccoliamo ma non è necessario che le routine siano tutte uguali.
Per esempio, su alcuni bambini il bagnetto ha un effetto davvero molto stancante, con la conseguenza che tendono a mangiare meno per poter dormire prima possibile, per poi svegliarsi nel mezzo della notte affamati.
Osserviamoli nelle loro peculiarità e impostiamo la routine più giusta per ognuno.
Può essere una routine fatta di coccole dolci a luci soffuse dopo l’ultima pappa, un massaggio speciale che favorisca il rilassamento, una favola letta mentre pratichiamo il contatto pelle a pelle.
Costruiamo una routine tutta nostra e giusta per la natura del nostro bambino: la cosa davvero importante, una volta stabiliti gli step, sarà mantenerla costante e sempre uguale a se stessa nel tempo.
Il nostro bambino ne trarrà enormi benefici in termini di tranquillità e sarà pronto ad addormentarsi passando gradualmente da una sensazione di piacevole serenità al sonno.
Impariamo a praticare un massaggio infantile
Ci sono molti corsi per imparare le diverse tecniche di massaggio infantile, una pratica che ha moltissimi effetti benefici sulla psiche del neonato e dei suoi genitori.
Quello che potremmo praticare per favorire il sonno del nostro bambino è il massaggio denominato Shantala.
Si tratta di una tecnica di origine indiana che prevede di tenere il bambino coricato a pancia in giù su una superficie morbida, o sdraiato pelle a pelle sul torace materno, sfiorandolo delicatamente con i palmi di entrambe le mani, con lunghi e delicati gesti che coinvolgano tutto il suo corpo.
Il massaggio può essere inserito come step di una routine della nanna oppure essere adottato come abitudine serale individuale: funziona molto bene in ogni caso, soprattutto col contatto pelle a pelle, perché i neonati si rilassano immediatamente, a maggior ragione se hanno già il pancino pieno!
Fasciamo i neonati come piccoli burritos
È un modo buffo di descrivere una tecnica di fasciatura ma si chiama esattamente così: Burrito Swaddle.
Quella di fasciare i neonati è un’abitudine culturalmente molto antica che, ancora oggi, è ritenuta di gran valore dai puericultori.
Fasciare un bambino non solo non è pericoloso per la sua incolumità ma è molto utile a prolungare le sensazioni da lui provate nel ventre materno, infondendogli serenità e tranquillità.
Ci sono molte tecniche di fasciatura ma non tutte possono resistere all’abilità di alcuni neonati nel districarsi e fuggire: la tecnica del Burrito, invece, è a prova di escapologo e permette di contenere le braccia dei bambini, spesso agitate involontariamente nel sonno e causa di risvegli, molto meglio di ogni altra tecnica.
Cosa ci occorre per realizzare una perfetta fasciatura a Burrito?
- una superficie morbida e piana su cui adagiare il bambino, come il nostro letto
- una copertina leggera e non troppo spessa
Realizzare una fasciatura Burrito è molto semplice, basta seguire le indicazioni riportate nello schema che segue:
Copertine Picci e Dili Best Natural: perfette per realizzare una fasciatura per neonati
Le copertine Picci della collezione estiva Dili Best Natural sono perfette per realizzare una fasciatura Burrito a regola d’arte.
Sono prodotti di altissima qualità realizzati con materie prime biologiche ed organiche come cotone e bamboo.
Quest’ultimo, in particolare, assorbe il sudore e favorisce il mantenimento di una termoregolazione corporea ottimale, oltre ad essere naturalmente antibatterico grazie alla presenza nelle fibre di un agente antimicrobico denominato bamboo kun.
I materiali utilizzati per la realizzazione delle copertine Picci e Dili Best Natural sono certificati GOTS, ossia derivanti da produzione sostenibile da agricoltura biologica senza utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici, e OEKO TEX, per garantire atossicità e salubrità a contatto con la pelle.
Sono copertine morbide e bellissime, disponibili in diversi colori naturali, dal panna al sandalo, dai rosa e azzurri molto tenui al color tortora.
La novità Dili Best Natural per l’estate è la sorprendente copertina Bamboo Seacell, realizzata con una fibra innovativa ricavata dalle alghe marine islandesi e lavorata con la fibra di bamboo.
Il risultato è un filato eccezionalmente morbido che garantisce una potente azione termoregolatrice e traspirante.
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