Eccoci a parlare di nuovo di gioco, per rispondere a molte vostre domande e dubbi.
Ricordiamo che il gioco è la dimensione fondamentale dei nostri bambini, attraverso il quale apprendono a rispettare regole e ruoli, ad immaginare, a creare e a condividere.
Se il gioco è fantasia e creatività, allora il videogioco come lo classifichiamo? Negativo a priori perché non permette al bambino di dare il suo apporto personale, in quanto il tutto è predefinito? I videogiochi sono davvero dei demoni? Direi proprio di no! Proviamo a capire meglio insieme!
Iniziamo col dire che 9 ragazzini su 10 possiedono uno o più videogiochi e la fascia d’età di maggiore fruizione è compresa tra i 6 ed i 18 anni. Inutile dire che è un fenomeno sociale! Viviamo in un’era tecnologica, bombardati da innovazioni e tecnologie all’avanguardia e questo processo non esclude i videogiochi. Rincorse e ricerche dell’ultimo modello di videogioco, quello con la grafica migliore, quello con effetti sonori meravigliosi… i videogiochi piacciono a grandi e piccini e spesso sono proprio i nostri cari papà a volerne assolutamente in casa uno!!! E come dare torto loro?!
I videogiochi conquistano con le loro immagini realistiche, con i loro suoni ed offrono un’immagine di sé eroica, per non parlare della gratificazione personale di fronte ad una vittoria! Molte ricerche hanno inoltre dimostrato che i videogiochi facilitano l’apprendimento e la risoluzione di problemi, in quanto prevedono un costante esercizio mentale e mnemonico, addirittura sono stati creati videogiochi a scopo educativo e riabilitativo in situazioni specifiche quali i disturbi dell’apprendimento. Sarebbero da preferire ai giochi di ruolo quei giochi che quindi prevedano l’utilizzo della logica e dell’intuizione, che possano portare il bambino a sviluppare le proprie risorse cognitive e conoscitive.
Con tutti questi aspetti positivi come non permettere ai nostri figli di giocare con un videogame? Considerando anche che, soprattutto per i ragazzini più grandicelli, sono un importante elemento di condivisione e di coesione con i propri coetanei.
Ma facciamo comunque attenzione che questi giochi della nuova era non vadano a sostituire i giocattoli classici, quelli inventati e costruiti dai propri figli, quelli che permettono davvero di dare libero sfogo alla fantasia e alla creatività e soprattutto controlliamone l’utilizzo. È consigliabile un uso moderato, solitamente riferibile a non più di 30 minuti consecutivi, fino ad un’ora per i ragazzini più grandi, e non utilizziamoli come babysitter virtuali o silenziatori, né come premi, punizioni o ricatti. Stesso discorso dovrebbe valere per la TV.
Sarebbero inoltre da non far utilizzare a bimbi minori di tre anni per immaturità cognitiva, di riflessi ed emotiva. Come da evitare in casi di particolari patologie, come l’epilessia.
Questi sono alcuni consigli, in realtà non esiste una regola precisa, fidiamoci del nostro buon senso!
Se vediamo che nostro figlio mostra affaticamento visivo, tendenza a non poterne fare a meno, estraneazione, forse è giunto il momento di stoppare il gioco. Il segreto non è la proibizione, perché sapete bene che ciò porterebbe ad effetti opposti, meglio guidare l’utilizzo dei videogiochi, valutare il tempo permesso a seconda del temperamento del bambino e della sua età, scegliere i giochi più adatti e, perché no, divertirsi assieme! Sarebbe sicuramente meno faticoso poi interrompere questa attività se venisse proposta un’alternativa allettante, magari qualcosa da fare con i genitori!
E allora buon divertimento a tutti!
Marty25 dice
Non credo che i videogiochi abbiano una valenza puramente negativa o positiva. Credo invece ci sia però un giusto tempo per ogni cosa, non solo inteso come età, ma anche come tempo dedicato allo svolgimento di tale attività.
Smile.4.s. dice
Con moderazione ok , ma sotto una certa età non andrebbero mai proposti