In famiglia la collaborazione è davvero fondamentale. Facciamo tutti vite molto piene e non è più pensabile la vecchia figura della madre votata al servizio della famiglia.
Anche le donne che fanno la scelta di non lavorare dedicandosi alla famiglia sono ormai ben lontane dallo stereotipo della mamma-cameriera al perenne servizio di marito e figli.
Quindi, così come esigiamo il giusto aiuto da parte dei nostri compagni, dovremmo cercare di educare i nostri figli a collaborare ai lavori domestici.
Alcuni genitori pensano di pretendere troppo dai bambini ed evitano di far riordinare perfino i giochi appena messi in disordine.
Però in questo modo non contribuiamo a far crescere giovani adulti indipendenti e responsabili, ma una generazione di ragazzi indolenti.
Vogliamo davvero questo per i nostri figli? Come possiamo pensare che diventino professionisti collaborativi e disposti a rimediare ai propri errori, se non sono coscienti che quando si vive o lavora insieme si deve fare ognuno la propria parte?
Sembra sciocco o prematuro pensarci quando abbiamo davanti dei teneri frugoletti che ancora non sanno allacciarsi le scarpe, ma si possono fare insieme piccole cose utili a tutti: a noi per avere un po’ di aiuto e ai bambini per crescere in modo consapevole e soprattutto sentendosi gratificati dalla consapevolezza di poter riuscire in “cose da grandi”.
Maria Montessori diceva
“La cultura è assorbita dal bambino attraverso esperienze individuali in un ambiente ricco di occasioni di scoperta e di lavoro.”
Anche la casa può essere un ambiente in cui semplici attività quotidiane permettono ai nostri figli di apprendere competenze importanti quali coordinazione e ordine logico, ma anche cooperazione e rispetto.
Quali lavori si possono proporre ai bambini?
Ovviamente dobbiamo adattarli alle età, ma in generale vanno benissimo:
- spolverare (attività noiosissima, ma che a loro piace da impazzire)
- stendere piccola biancheria (senza aspettarci un lavoro perfetto, almeno all’inizio)
- riordinare i giocattoli dopo l’uso
- innaffiare le piante
- piegare la biancheria asciutta o appendere i vestiti a una gruccia
- vuotare la lavastoviglie.
Infine merita una menzione speciale l’attività su cui ottenere collaborazione per eccellenza: il cucinare.
Tutti in famiglia dovrebbero saper cucinare e non solo a livello “pasta in bianco e uovo fritto”. Cucinare è un gesto necessario, creativo, che trasmette amore se fatto con leggerezza e piacere.
Per avere queste caratteristiche deve essere vissuto come un momento divertente, oltre che utile. Abituare i bambini a questo significa crescere adulti che sapranno scegliere coscientemente il proprio cibo e che saranno autonomi in una attività fondamentale.
Quindi abituiamo i nostri bambini ad aiutarci in cucina e faremo, anche questa volta, un favore a tutti.
Come sempre la chiave per realizzare tutto questo sono i piccoli passi, le regole date una alla volta senza fretta di fare tutto subito, ma soprattutto il sorriso.
La collaborazione dei bambini si ottiene con semplicità, proponendo le attività come un gioco e lodando i piccoli successi che vanno considerati come i mattoni su cui fondare un rapporto migliore con la loro adolescenza, periodo in cui fisiologicamente possono avvenire piccoli contrasti nel rapporto genitori e figli.