Quando ci si appresta a scegliere i prodotti da acquistare in vista dell’arrivo di un bebè, una delle prime domande che ci si pone è “ma la carrozzina mi serve davvero?”.
L’evoluzione che si è verificata negli ultimi anni nel mercato dei prodotti per l’infanzia ha arricchito le opzioni a disposizione dei futuri genitori di così tanti prodotti che orientarsi non è facile.
Va detto, comunque, che una risposta uguale per tutte le famiglie non esiste.
Le esigenze di ciascuna sono diverse e può succedere che bilanciandole tra loro, anche in relazione alle proprie facoltà economiche, la risposta vari da famiglia a famiglia.
Di conseguenza, la domanda da porsi non è tanto se la carrozzina serva davvero a noi, bensì se essa sia davvero utile al bambino che sta per arrivare.
E se la domanda è questa, le cose cambiano radicalmente.
La carrozzina serve davvero ai neonati?
Sì, la carrozzina serve davvero a un neonato, senza ombra di dubbio.
I bambini nascono con una struttura ossea cartilaginea che inizia a trasformarsi a partire dal sesto mese di età.
Per questo è fondamentale che nei primi 6 mesi di vita riposino e dormano in posizione supina, all’interno di strutture progettate specificamente per proteggere lo scheletro e aiutarlo a svilupparsi correttamente.
Le principali obiezioni che vengono mosse all’uso della carrozzina sono le seguenti.
Posso portarlo in fascia
Vero. Il bambino può essere portato in fascia e, in certa misura, questo per lui è molto importante.
Ma non può essere sempre portato in fascia, perché la fascia non garantisce la postura corretta e necessaria di cui abbiamo parlato.
La posizione che il bambino assume quando messo nella fascia è a C, come nel grembo materno, che non è di per sè dannosa, ma non è la posizione raccomandata dagli specialisti nei primi sei mesi di vita, per il corretto sviluppo della colonna del neonato.
Posso utilizzare l’ovetto/seggiolino che uso per il trasporto in auto
Anche questo è vero.
Occasionalmente, possiamo usare l’ovetto per trasportare il bambino per brevi tragitti, soprattutto se dobbiamo percorrere solo pochi metri e poi salire in auto, oppure se dobbiamo portarlo dall’auto a casa e non vogliamo interrompere il suo sonno, svegliandolo.
Ma anche in questo caso stiamo usando un prodotto al di fuori dell’utilizzo specifico per cui è stato progettato.
Infatti, l’ovetto/seggiolino auto è studiato e realizzato per garantire la posizione più ergonomica possibile durante gli spostamenti in macchina, tenendo in considerazione che l’esigenza suprema in questo caso è la sicurezza in caso di incidente.
Non è un prodotto progettato per il sonno e il riposo del neonato, né per le lunghe passeggiate, di conseguenza non è idoneo ad essere utilizzato in questo modo.
Caratteristiche di una buona navicella per neonati
Tutto ciò premesso, non può sottacersi come le caratteristiche costruttive della navicella siano fondamentali per capire se valga o meno la pena di acquistarla.
Quindi, come si sceglie una buona navicella?
Caratteristiche di un’ottima navicella per neonati
- spaziosa: la navicella deve avere misure generose per accogliere comodamente il piccolo fino a tutto il sesto mese di età, anche qualora vestisse abitini imbottiti e voluminosi
- posizione ergonomica: la struttura di appoggio deve permettere una posizione completamente sdraiata con allineamento della colonna, ma lo schienale e il supporto poggia gambe dovrebbero essere regolabili in maniera indipendente, per permettere al piccolo di mantenere una postura ergonomica quando è sveglio
- tessuti di rivestimento sfoderabili e lavabili: poiché si tratta di un mezzo di trasporto che entra in contatto con smog, pollini e sporcizia, è fondamentale che sia interamente sfoderabile e lavabile (preferibilmente in lavatrice)
- tessuti ad elevato indice di traspirabilità e sistema di aerazione integrato: no, non parliamo di un climatizzatore! Ma è importante che il rivestimento sia stato arricchito da inserti in rete che possano aumentare la circolazione dell’aria all’interno del guscio
- scocca areata: non sono importanti solo i tessuti. Anche la struttura rigida dovrebbe presentare fori di areazione che facilitino il transito dell’aria ed evitino la formazione di condensa nel guscio o sul fondo della culla
- cappotta maxi estensibile con protezione dagli agenti atmosferici: le migliori navicelle sono iper estendibili e hanno un trattamento UPF solar 50+, oltre a proteggere il bambino anche da fenomeni atmosferici come pioggia e neve, perché realizzate in tessuti impermeabili
Gran Pagoda è la culla di Peg Perego che, straordinariamente, risponde positivamente a tutte queste caratteristiche.
Infatti è estremamente ampia, grazie alle dimensioni di 78×39 cm, e dotata di una scocca areata e di molteplici finestre in rete, apribili con cerniera: non solo massimizza il ricircolo dell’aria ma permette di tenere sempre d’occhio il bambino durante il riposo.
Grazie all’innovativo maniglione di trasporto, che è integrato, la cappottina si estende in avanti di ulteriori 40° rispetto al normale, per assicurare massima protezione da sole e vento.
Si tratta certamente di una navicella che risponde affermativamente alla domanda “servirà davvero al mio bambino?” e per questo ci sentiamo di consigliarne l’acquisto.
Per maggiori informazioni sulle caratteristiche del prodotto vi rimandiamo alla nostra recensione Culla Gran Pagoda Peg Perego: una spaziosa navicella con vista Belvedere, ricordandovi inoltre che si tratta di una referenza integrata nei sistemi Trio di Peg Perego Veloce e Vivace.
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