Quando si parla di addormentamento nei bimbi, a molti di voi genitori vengono in mente subito e soprattutto le difficoltà legate a questa fase. Per molte famiglie il momento dell’addormentamento è un passaggio difficile. Quando vi sono tali difficoltà è forse opportuno indagarne le cause. Molto spesso i problemi sono legati ad abitudini adottate fin dai primi mesi di vita del bebè. Se si abituano i bambini ad addormentarsi in particolari situazioni, come in braccio o nel lettone, risulterà poi nel tempo più difficile far loro prendere sonno in assenza di tali circostanze. Si creano associazioni che diventano l’unica condizione per il sonno.
Esiste poi la mancanza di regolarità, ovvero quando il ciclo sonno-veglia non viene regolato da noi genitori. Al bambino non vengono dati orari e spesso accade che, essendo troppo stanco, incontri difficoltà a prendere sonno o che si svegli ripetutamente durante la notte.
Per questo è importante dare ai nostri bimbi una routine, che scandisca, tra i vari momenti della giornata, anche quello dell’addormentamento. Si crea così una sorta di orologio interno e di abitudini che scandiscono tale fase. Per molti bambini risultano protettivi e rassicuranti i cosiddetti rituali, ossia quelle abitudini che si ripresentano sempre uguali ogni sera e che preparano il bimbo alle nanne. Ad esempio il sonno potrebbe essere anticipato da latte caldo sorseggiato in braccio al papà, o da coccole nel lettino fatte dalla mamma, oppure dal racconto di una storia. Il bambino così col tempo imparerà a capire che dopo ciò arriva il momento di riposare. È importante scegliere rituali che si possano ripetere ogni sera e che vedano mamma e papà attivi, in modo da non far percepire al proprio figlio la sensazione di solitudine in questo passaggio importante.
Coi bimbi più grandi sarebbe importante anticipare l’addormentamento con una spiegazione verbale in modo che possa avere il tempo per terminare le sue attività e rilassarsi. Se il bimbo grandicello dovesse ribellarsi, allora si potrebbe parlare chiaramente con lui, dicendo che il sonno è importante e che è fondamentale che si riposi per poi iniziare bene una nuova giornata.
Si dovrebbero evitare imposizioni del tipo “si va a letto perché l’ho detto io” oppure utilizzare il letto come castigo. Ciò non aiuterebbe i bimbi, ma nemmeno noi adulti, a gestire al meglio questa fase.
Sappiamo che dopo una lunga giornata si è tutti molto stanchi, ma proviamo a non perdere mai troppo la pazienza: si innescherebbe un circuito di ansia e di tensione contagioso! Piuttosto tono fermo e deciso, in modo che il bambino si possa sentire contenuto ma protetto.
A tutti voi buone nanne!
Veronicamia15 dice
Cantare rilassa comunque tutti figuriamoci i bimbi
Smile.4.s. dice
Per noi l’ addormentamento da qualche mese é un incubo , fatica ad accettare che deve andare a dormire
Uccibella dice
Ognuno ha la sua routine, anche quando apparentemente non c’è una routine. Conosco una sola ninna nanna e pare funzionare, ma siamo nella fase favole e quindi riesco a fare di meglio! Ma abbiamo attraversato il periodo del “cullami”, del “non mi cullare, dammi solo la manina”, del “mi racconti cappuccetto rosso?” almeno quattro volte per volta, del “parliamo di cosa abbiamo fatto oggi” e non so quanti altri periodi simili affronteremo e supereremo. Ogni volta sarà interessante rispondere alla loro esigenza pre nanna.